FBO: Food bank in oncology

 

Il progetto di Fondazione Tera e IEO in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Al cibo è stato riconosciuto un compito molto importante nel trattamento terapico . FBO, la prima banca dell'alimentazione in oncologia,  è un progetto che ha come scopo quello di raccogliere e divulgare gli studi inerenti i modelli nutrizionali testati poiché una corretta alimentazione può contribuire fortemente alla qualità di vita del paziente sottoposto a radioterapia. FBO è la creazione di un database scientifico, una banca interattiva, che permette di classificare i contributi scientifici in tema di alimentazione raccolti in molti ambiti trasversali e collaterali.

Il progetto mette il cibo in primo piano sottolineando l’importanza della tutela e della valorizzazione delle eccellenze alimentari. Il suo obiettivo è quello di contribuire a una maggiore qualità di vita dei pazienti oncologici soprattutto durante il trattamento della malattia, sondando quelle che sono le esigenze del paziente in cura e i fabbisogni del protocollo. La ricerca consiste nel valutare quali siano le proprietà del prodotto e come quest’ ultimo vada a interagire con la terapia, per massimizzare e non ostacolare il processo di trattamento. Il punto è valutare le "ricadute" sul benessere dei malati che ha il cibo.
Sottolineare quale sia il ruolo dell’alimentazione in una terapia, è un’esigenza nata sul campo dai pazienti che ponevano spesso molte domande a riguardo.

Gli impatti che questo progetto potrebbe avere sono due:

• Sul sistema sanitario: Minori recidive, minori effetti collaterali da contrastare con l’utilizzo di altri farmaci, in generale,  un maggiore benessere del paziente.
   In questo modo si renderebbe il sistema sanitario nazionale più efficace ed efficiente.
• Sul sistema di produzione: la procedura è quella di analizzare i prodotti provenienti da diverse filiere per valutare quali siano gli apporti positivi e metterli a confronto.  Una ricerca che implica una tracciabilità “estrema” del prodotto, che parte dal campo in cui il prodotto viene coltivato fino al piatto che si cucina e si porta in tavola per comprendere come si modifichino le sue proprietà durante il processo.